Nell’ambito della riabilitazione dei disordini neuro-muscolo-scheletrici, come può la diagnostica per immagini fornire un valido contributo al Fisioterapista?

Qual'è l'importanza di imparare a individuare i più comuni quadri radiologici e d’imaging, normali e rilevanti, analizzare le tecniche di indagine più diffuse e utilizzate nella diagnostica per le patologie dell’apparato muscoloscheletrico, mostrandone, in particolar modo, le diverse connessioni con le necessità e le istanze d’interesse riabilitativo?

In questo articolo, tratto dalla rivista Il Fisioterapista, il dottor Mauro Branchini, Medico chirurgo, specialista in Radiologia e il dottor Mirco Branchini, Dottore in Fisioterapia, parlano delle indagini strumentali e del loro utilizzo per il trattamento di una delle più classiche patologie del gomito: l'epicondilite.

L’epicondilite, comunemente chiamata “gomito del tennista”, si manifesta come dolorabilità localizzata all’epicondilo laterale (tendinopatia), con forza ridotta nella presa e nella supinazione del polso e delle dita della mano.

Nella valutazione con imaging si può fare ricorso all’ecografia, alla risonanza magnetica (RM), che sono in grado di identificare e caratterizzare il grado degenerativo della struttura tendinea, e alla radiografia, indagine utile esclusivamente per evidenziare la presenza di calcificazioni adiacenti all’epicondilo e alla testa del radio.

 

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